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La corrida e le feste sanguinarie

Nell'arena in festa, tra musiche e colori, trafitto dalle "picche" e dalle "bandierine", dalla spada e dal coltello il toro, immobile, vive la sua lenta agonia. Accanto a lui muore il cavallo, il ventre squarciato sotto la trapunta. Il "matador", eroico e vittorioso, si inchina alla folla che applaude. E' il finale dell'ultimo atto di una corrida spagnola che alcuni continuano a definire espressione d'arte, di cultura, di folklore.

Il toro

Prima di entrare nell'arena

  • - viene tenuto al buio, sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze
  • - viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia
  • - gli viene cosparsa trementina sulle zampe per impedirgli di star fermo
  • - gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista
  • - gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare
  • - gli vengono conficcati aghi nelle carni...

Quando entra nell'arena

  • - gli vengono conficcate dai "picadores" le "picas" che producono dolore ed emorragie
  • - gli vengono infilate dai "banderilleros" le "banderillas", arpioni che straziano ancora più i muscoli, costringendo l'animale ad abbassare la testa
  • - viene colpito ripetutamente dalla spada che provoca sempre più gravi emorragie polmonari che soffocano l'animale

Quando esce dall'arena

  • - viene trascinato via, spesso ancora agonizzante e paralizzato, ma cosciente.
  • - ancora vivo, gli vengono tagliate coda e orecchie, macabri trofei di un'ingiusta vittoria.
  • - poi viene macellato.

Anche i cavalli, spesso vecchi e malati, feriti, con le corde vocali tagliate, gli occhi bendati, sono vittime della corrida. A volte sventrati e rapidamente ricuciti, vengono riportati nell'arena e finiscono agonizzanti senza che nessuno si curi di loro quando sono inutilizzabili.
Eppure il toro non è un animale da combattimento, è un animale erbivoro, allevato in pascoli fino all'età di 4 anni, poi bruscamente trasferito nell'arena.
Torturare e uccidere il toro non significa - come afferma una pseudocultura - "vincere" il male e le forze avverse della natura" ma significa solo SADISMO, IGNORANZA, VIOLENZA, BARBARIE.
L'82 % degli spagnoli, secondo l'ultimo sondaggio Gallup, è contrario alle corride che sono mantenute in vita solo da un migliaio di persone definite dagli animalisti spagnoli MAFIA TAURINA.
Questa mafia non ha scrupoli nello sfruttare la sofferenza degli animali e la delicata psicologia dei giovani per scopi puramente economici. Per imporre alla Spagna, all'Europa e al mondo questi barbari spettacoli la mafia taurina, impossessandosi dei mass-media, presenta la corrida come arte, folklore, tradizione popolare, mito, rito, simbolo, ottenendo il consenso della "cultura ufficiale", del Governo spagnolo, aprendo SCUOLE DI TAUROMACHIA per giovanissimi organizzando e incoraggiando spettacoli COMICO-TAURINI in cui nani, scimmie, scimpanzé torturano a morte vitellini con lo scopo di "divertire" i bambini rendendoli così crudeli e indifferenti al sangue e alla sofferenza.
In questo "clima", che mira a creare in Spagna futuri toreri e futuri spettatori, anche certi preti cattolici si cimentano come toreri o fanno propaganda alle corride per costruire o restaurare chiese e per scopi di "beneficenza".Molto di recente anche una suora è entrata nell'arena.
Gli impresari di questi orridi spettacoli per rilanciare il mercato in pericolo tentano anche di ESPORTARE LE CORRIDE in Europa, in Francia, Polonia, Italia, Russia e (ultimamente) in Argentina. Mentre in Italia, in Russia e in Argentina i tentativi sono stati vanificati dall'intervento degli animalisti, in Polonia nell'estate 1991 sono state effettuate 3 corride negli stadi di Stettino, Poznan e Gorzow con scarso successo e con forte opposizione degli animalisti.

E poi ci sono le feste sanguinarie spagnole Sono più di 3.000 tutto l'anno. Proibite nel 1963 sono oggi incoraggiate dalle autorità sia civili sia religiose e alcune - considerate di interesse turistico internazionale - vengono sovvenzionate ufficialmente.

Gli animali usati sono bovini, ovini, asini, cani, gati, conigli, galline, oche.... La maggior parte di queste feste sadico-paesane, organizzate in onore di Gesù, Madonna e Santi, sono torture di bovini ormai inutilizzabili nelle corride e nella riproduzione, quindi utili agli allevatori e ai commercianti si tori per riciclare "gli scarti".

Alcune delle 3.000 feste:

A MANGANENSES (Zamora)- a febbraio - viene lanciata dall'alto una capra viva.

A TORDESILLAS e in molti altri luoghi "eroici cavalieri" strappano o tagliano la testa di galli vivi appesi per le zampe.

Festa dell'asinello, si svolge a Villanueva de la Vera (Caceres) in Estremadura ogni anno l'ultimo giorno di Carnevale. Un asinello piccolo e vecchio, cavalcato e selvaggiamente bastonato, viene trascinato dalla folla, quando cade viene obbligato a rialzarsi a randellate, mentre i bambini lo riempiono di botte, calci e pugni per ore finché l'animale agonizza.

Festa del Toro Embolado (Toro con le corna di fuoco) Sono più di 50 province di Valencia, Castellan e in altri paesi della Spagna. Si avvitano alle corna del toro piccoli arnesi con palle di cotone, olio e catrame a cui viene dato fuoco. Mentre l'animale impazzisce per il catrame infuocato che gli brucia il muso e gli occhi, viene inseguito, perseguitato e bastonato dalla folla.

Festa del Toro de la Vega (Settembre) Un popolo di adulti e bambini armati di lance lunghe fino a3 metri, aspetta l'arrivo del toro per torturarlo e trapassarlo in tutte le direzioni. Risulta vincitore di una LANCIA D'ORO, offerta dal Municipio, colui che, per primo, taglia i genitali al toro ancora vivo.

Festa del Toro di Coria (Giugno, Estremadura) 12 tori vengono seviziati e linciati dalla folla inferocita, 2 al giorno per 6 giorni in onore di S. Giovanni.

La violenza sugli animali "istituzionalizzata", cioè accettata, promossa e organizzata dalle amministrazioni locali, dal governo e dalla Comunità europea, può aggravare la tendenza ad un comportamento aggressivo nei confronti degli animali e anche degli uomini. Il caso delle corride e delle feste è emblematico.
Il filosofo francese Alfred Fouillec, ancora nel 1903 nel suo "Schizzo psicologico dei popoli europei" scrive " La loro (degli spagnoli) insensibilità - di cui gli Indios conquistati hanno fatto la prova - arriva spesso alla crudeltà fredda e alla ferocia....; oggi la loro durezza viene alimentata dall'educazione che essi ricevono con le corride."
La questione è stata esposta dal biologo e antropologo Georges Heuse, autore della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale (presentata all'UNESCO a Parigi nel 1978). Il Prof. Heuse afferma che i pubblici poteri spagnoli sbagliano nell'imporre la corrida a scopo turistico, demagogico ed economico, ignorando i rapporti esistenti tra i crimini contro gli uomini e quelli contro gli animali. "Infatti la TAUROMACHIA DEVE ESSERE CONSIDERATA UN INDICE DI SOTTOSVILUPPO E DI ARRETRATEZZA". "Fare assistere un bambino a una corrida è un fatto odioso che la legge dovrebbe punire come un crimine contro detto bambino che rischia di sviluppare inclinazioni crudeli e violente che saranno fatali nella sua salute mentale".
Oggi probabilmente gli spagnoli sono cambiati, sembrano invece aumentate nel mondo la ferocia e la barbarie della tortura, della guerra, della violenza di umani nei confronti di umani e di non umani, anche se l'animalismo e l'ecologismo sono temi molto sentiti da un gran numero di persone. Animalisti e ambientalisti sono riuniti nel movimento per l'abolizione delle corride e delle feste cruente.
Con le loro manifestazioni, proteste e pressioni politiche sono riusciti a farsi ascoltare dal Parlamento europeo.
Al Parlamento europeo e alla Commissione europea si sono rivolte molte richieste di abolizione delle corride e delle feste sanguinarie. Proposte di risoluzioni e di raccomandazioni sono state presentate da molti parlamentari europei Cottrell, Pearce, Munting, Weggen, Schmld, Bombard, Langer, Amendola, Bettini, trovando sempre opposizione da parte della lobby taurina. Antonio Navarro, eurodeputato spagnolo, allevatore di bovini di 2a categoria, nel 1991 ha fondato l’Intergruppo Tauromachia che è riuscito a bloccare il 10 ottobre ‘91 la relazione del deputato portoghese socialista Antonio Coimbra Martins e del deputato italiano verde Virginio Bettini.
I sostenitori della corrida tentano di divulgare la “cultura del toro” con proposte di regolamentazione della tortura.

Ricordiamo che in Italia la legge proibisce gli atti di crudeltà su animali e i giochi che importino strazio di animali: l'art. 727 C. P. e la circolare del Ministero dell'Interno 3 ottobre 1994 n 559/leg.200.112 bis che ribadisce il divieto degli spettacoli o i trattenimenti pubblici che (...) comportassero strazio o sevizie di animali (ex. art. 70 TULPS e ex. art 129 Regolamento esecuzione TULPS abrogati dal DL 13 luglio 1994 n° 480).

Chi legge può obiettare che è assurdo interessarsi alle crudeltà spagnole quando in Italia abbiamo tanti gravi problemi. Ma, oggi, molte battaglie di civiltà si vincono solo con la collaborazione internazionale. Come la salvezza delle piccole foche del Canada e di tutti gli animali da pelliccia dipende dalla rinuncia ad acquistare pellicce da parte dei paesi consumatori di tutto il mondo, così anche la fine della corrida dipende oggi da turisti.

Per questo la LIDA invita i turisti italiani che si recano in Spagna a non assistere alle corride.

Cosa si può fare per contrastare la tauromachia?

1) diffondere le informazioni su tali atrocità

2) non assistere alle corride

3) inviare lettere e telegrammi di protesta al Governo spagnolo, ai Sindaci delle varie città e paesi in cui si svolgono corride e feste sadiche, al Parlamento Europeo per chiedere l'abolizione in Europa di ogni spettacolo crudele

4) sostenere la L.I.D.A.

Fonte:http://www.mclink.it/assoc/lida/corrida.htm