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La storia di Rolly

Autore: Lightness

Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri....ero molto piccola e me ne stavo sulla riva di un fosso tutta rannicchiata, faceva freddo....era dicembre credo, tremavo, avevo tanta paura, mi chiedevo il perché di tutto questo... ma solo ora credo d’aver capito. Chiusi gli occhi. Poi il rumore di una macchina...l’auto si ferma...fa la retro...i passi di qualcuno...aiuto...cos’altro ancora mi dovrà succedere? Tremo...

Poi una voce rassicurante, un caldo sorriso, due occhi che non appena si incrociarono con i miei fecero scattare immediatamente quel qualcosa di magico, unico e indescrivibile che mi ha sempre permesso di lottare, fino alla fine...

Mi chiamo Rolly e vi ho appena descritto il giorno più bello della mia vita, ovvero quando sono stata salvata dopo essere stata abbandonata e gettata come un oggetto sulla riva di un fosso, quasi ghiacciato.

Da quel giorno non ho mai smesso di sorridere, mi sentivo il cane più felice e fortunato del mondo....avevo tutto: amore, coccole, cibo, giochi, una casa...ero al sicuro, protetta, amata.

Ma si sa, la vita a volte è imprevedibile.

Credo che tutti noi nella nostra vita abbiamo o avremo un giorno più bello... e un giorno più brutto da raccontare. E per me purtroppo arrivò anche quello, 3 anni dopo.

Fui rapita mentre correvo allegra e spensierata nel mio giardino. Si fermò un furgone nero davanti a casa...pensai che fosse venuto qualcuno a trovare la mia famiglia...iniziai a scodinzolare andando verso la cancellata...scese un uomo. Quella faccia non la scorderò mai. Pensai: ma perché apre il cancello senza suonare? E perché viene verso di me con quell’aria così cattiva? Poi con un gelo e una freddezza allucinante estrasse dalla sua tasca una siringa e me la infilò nel collo. 1 secondo, 2 secondi, 3 secondi. Poi il buio.

Urla disperate, odori nauseanti, spazi angusti e ristretti, gabbie, sbarre ovunque, camici bianchi e perfidi che giravano sadici nascondendo sguardi atroci e disumani.

Gatti con strane strutture impiantate nel cranio, scimmie con occhi cuciti...altre immobilizzate in apparecchi di contenzione sottoposte ad esperimenti neurologici, conigli senza pelle, altri operati vivi, cani bruciati per studi sulle ustioni, altri con bolle su tutto il corpo, topi con scatole craniche scoperchiate.

Mi portarono all’inferno.

Il mio passato era solo un lontano ricordo oramai. Non c’era via di fuga da quell’orribile posto....ma cos’è? Dove mi hanno portato? Perché? E torno ad avere paura, come quella volta.

Sono rinchiusa in una minuscola gabbia. 24 ore su 24. Riesco solo ad andare avanti pensando alla mia padrona, a quanto starà soffrendo ora senza di me. Quanto mi manca. Ma non mi può salvare questa volta. Piango.

Ogni giorno un ragazzo mi dà una puntura. E mi faccio forza, pensando a tutte quelle volte in cui mi portavano dal veterinario per le vaccinazioni...che paura che avevo...ma al mio fianco c’era sempre lei, la mia padroncina...pronta ad accarezzarmi mentre il dottore infilava l’ago....e la paura svaniva... Ora ricevo solo calci, e a volte anche bastonate. Mi danno poco da mangiare, ma la mia pancia continua a crescere. Sto sempre peggio.

Dopo mesi e mesi di torture e dopo essermi stata indotta sperimentalmente una cirrosi epatica me ne sono andata, soffrendo in silenzio.

E con me, se ne sono andati e se ne vanno continuamente in silenzio migliaia e migliaia di animali innocenti. E’ questa la vivisezione ed è questo ciò che tutti dovrebbero sapere.

I 3 anni trascorsi con la mia padrona erano riusciti a farmi dimenticare la meschinità di alcuni uomini: c’è chi ci abbandona per strada, ma c’è anche chi ci usa e ci tortura togliendoci ogni dignità. Ma se c’è chi ci salva confido che ci sia anche qualcuno che faccia di tutto per fermare questa pratica.